Storia Della Professione Infermieristica In Italia
La professione infermieristica in Italia ha una storia ricca e complessa, che si intreccia con l’evoluzione del sistema sanitario e dei diritti delle donne nel paese. Le origini dell’infermieristica moderna risalgono al XIX secolo, quando figure come Florence Nightingale iniziarono a promuovere l’importanza della formazione e della professionalizzazione degli infermieri. In Italia, il riconoscimento ufficiale della professione avvenne nel 1935, con la legge che istituì il corso di formazione per infermieri. Questo evento segnò un passo fondamentale verso la valorizzazione di un ruolo che, sebbene fosse già presente in vari contesti, necessitava di una struttura formativa e di un riconoscimento legale.
Con il passare degli anni, la professione infermieristica ha continuato a evolversi, rispondendo alle esigenze di un sistema sanitario in continua trasformazione. Negli anni ’70, l’istituzione delle scuole per infermieri ha rappresentato un ulteriore passo avanti, permettendo a un numero crescente di donne di accedere a una formazione specifica e di entrare nel mondo del lavoro. Questo periodo ha coinciso con un aumento della consapevolezza sociale riguardo ai diritti delle donne e alla loro partecipazione attiva nella forza lavoro. Infatti, la professione infermieristica ha attratto molte donne, non solo per la sua vocazione al prendersi cura degli altri, ma anche per le opportunità di carriera che ha cominciato a offrire.
Negli anni ’90, la professione ha subito un ulteriore cambiamento significativo con l’introduzione della laurea in Scienze Infermieristiche, che ha elevato il livello di formazione richiesto per esercitare. Questo passaggio ha contribuito a professionalizzare ulteriormente il settore, portando a una maggiore specializzazione e a un riconoscimento accresciuto del ruolo degli infermieri all’interno delle équipe sanitarie. Oggi, gli infermieri non sono più visti solo come assistenti dei medici, ma come professionisti autonomi, capaci di prendere decisioni cliniche e di gestire situazioni complesse.
In questo contesto, è importante sottolineare che la professione infermieristica è prevalentemente femminile. In Italia, circa il 76% degli iscritti agli albi professionali è composto da donne. Questo dato non solo riflette la storicità del ruolo femminile nell’assistenza sanitaria, ma evidenzia anche le sfide e le opportunità che le donne affrontano nel settore. La predominanza femminile in questo campo ha portato a una maggiore sensibilità verso le questioni di genere e alla necessità di politiche che promuovano l’uguaglianza e il riconoscimento del lavoro delle infermiere.
Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, le infermiere continuano a confrontarsi con diverse problematiche, tra cui la mancanza di parità salariale rispetto ai colleghi maschi e la necessità di una maggiore valorizzazione del loro lavoro. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente messo in luce l’importanza cruciale degli infermieri nel sistema sanitario, ma ha anche evidenziato le difficoltà e le pressioni a cui sono sottoposti. In questo senso, il 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, rappresenta un’opportunità per riflettere non solo sui successi raggiunti, ma anche sulle sfide ancora da affrontare.
In conclusione, la storia della professione infermieristica in Italia è un racconto di evoluzione, resilienza e impegno. Le infermiere, con la loro dedizione e professionalità, continuano a svolgere un ruolo fondamentale nella salute pubblica, contribuendo a costruire un sistema sanitario più equo e inclusivo. Riconoscere e valorizzare il loro lavoro è essenziale per garantire un futuro migliore per tutti.